AIW visita Casa Maria Luigia: uno sguardo sul percorso formativo delle tirocinanti
La visita a Casa Maria Luigia è stata un momento fondamentale per le tirocinanti del programma di formazione culinaria AIW, un'opportunità che ha offerto loro un'occasione unica di riflessione sul loro percorso formativo e di crescita personale. Le esperienze che cambiano la vita, infatti, non sono solo quelle che arricchiscono il nostro bagaglio di conoscenze, ma anche e soprattutto quelle che ci spingono a riflettere sul nostro percorso, sul nostro futuro e su cosa siamo in grado di realizzare. La visita a Casa Maria Luigia è stata proprio una di queste esperienze: un'opportunità unica di formazione, crescita personale ed empowerment per le donne del programma di formazione culinaria.
Jessica Rosval (co-fondatrice di AIW) insieme alle tirocinanti del programma, alla chef Nadiya Schevchenko (Roots) e a Catherine Encina (AIW).
Accolte calorosamente da Jessica Rosval (co-fondatrice di AIW) e dal suo team, le tirocinanti hanno avuto l’opportunità di visitare Casa Maria Luigia, un luogo sospeso nel tempo nella campagna modenese, dove arte, cucina e passione si fondono perfettamente.
La giornata è iniziata con un tour del ristorante e delle cucine, dove le partecipanti hanno potuto osservare da vicino come le professioniste e i professionisti di questo settore lavorano in squadra, come si comportano e come accolgono gli ospiti. Questa esperienza ha arricchito il loro percorso, permettendo loro di approfondire le competenze e le conoscenze fondamentali per intraprendere una carriera nel mondo della ristorazione.
Jessica Rosval accoglie Nadiya Schevchenko (Chef Roots) e le tirocinanti AIW a Casa Maria Luigia.
Come sottolinea Catherine, Responsabile di Programma AIW,
“È stata un’occasione per vedere quali sono le competenze richieste per lavorare in un ristorante e immaginare fino a dove potrebbe portarle il loro percorso”.
La chef Nadiya Schevchenko (Roots) insieme alle cinque tirocinanti del programma di formazione culinaria.
La seconda parte della giornata è stata caratterizzata dal tour nell’acetaia, dove le tirocinanti di AIW hanno avuto l'opportunità di scoprire tutti i segreti della produzione dell'aceto balsamico tradizionale di Modena. Una degustazione guidata ha permesso loro di apprezzare le differenze tra i vari tipi di aceto e di comprenderne la complessità e la cura necessarie per creare un prodotto di alta qualità.
Tirocinanti durante la visita all’Acetaia Maria Luigia
Questa fase della visita ha senza dubbio incuriosito e arricchito moltissimo le tirocinanti del programma culinario, che hanno appreso tante informazioni e conoscenze che potranno poi sfruttare concretamente nel mondo del lavoro. Come spiega Hind:
“Abbiamo imparato tante cose, abbiamo imparato le cose sull’aceto balsamico, i tipi di aceto, quanti anni deve essere, quanti anni è, la differenza, la consistenza, tante cose”.
Tirocinanti durante la visita all’Acetaia Maria Luigia
Oltre che per l’apprendimento di conoscenze e competenze teoriche e pratiche, questa esperienza è stata anche e soprattutto un'opportunità per riflettere sul percorso delle tirocinanti. Nell’ultima parte della giornata, infatti, è stata svolta un’attività che ha permesso loro fare il punto sul percorso fatto finora e di delineare i propri obiettivi per la seconda metà del programma di formazione.
L’attività di riflessione è stata strutturata in tre fasi principali: l’area relazionale, l’area operativa e l’area del proposito.
Nell’area relazionale, le tirocinanti hanno riflettuto sul loro rapporto con se stesse e con le altre componenti della squadra. Hanno esplorato come si sentono all’interno del team, quali dinamiche le hanno aiutate a crescere e quali difficoltà hanno incontrato nel collaborare con gli altri.
Quando è giunto il momento dell’area operativa, l'attenzione si è concentrata sugli aspetti tecnici del lavoro di cuoca. Ogni partecipante ha individuato le competenze che ha acquisito in questi primi mesi, i punti di forza che ha sviluppato e le difficoltà che ancora incontra.
Ultima ma non per importanza, l’area del proposito: un momento dedicato a riconnettersi con la propria motivazione e il motivo per cui hanno scelto questa formazione e questa carriera. La visita ha offerto l’opportunità di vedere concretamente dove può arrivare un grande sogno nella ristorazione, ma anche quanto lavoro e dedizione siano necessari per raggiungerlo.
Jessica Rosval e Nadiya Schevchenko insieme alle tirocinanti AIW durante l’attività di team building.
Catherine, Responsabile di Programma di AIW, spiega:
"E’ stato praticamente un viaggio dall’inizio del programma al momento in cui ci troviamo oggi e come vogliamo concluderlo, e quindi un po’ uno sguardo sul futuro. Da lì sono uscite delle riflessioni molto belle sul cosa significa questo percorso per loro, delle frasi che sono per loro di ispirazione e che serviranno loro per dare forza e perseveranza su questo mestiere che hanno scoperto qui e che sta cambiando la vita”.
Jessica Rosval e Nadiya Schevchenko insieme a Gloria, tirocinante AIW.
Questo lavoro di autoanalisi ha permesso loro di fissare i propri obiettivi per la seconda metà del tirocinio, dando loro maggiore consapevolezza sul proprio percorso e sulla direzione che vogliono prendere, e di ridefinire il loro “perché”, rafforzando la loro determinazione per i prossimi mesi.
Questa esperienza ha offerto non solo uno sguardo su un modello concreto di eccellenza professionale, ma anche un momento di crescita personale. Le tirocinanti ne sono uscite con una rinnovata motivazione e con maggiore chiarezza sugli obiettivi da raggiungere. Questa esperienza ha permesso loro di connettere il presente con il sogno del futuro, dando un significato più profondo al loro percorso.
Alla fine della giornata, le nostre tirocinanti non sono tornate a casa solo con nuove competenze culinarie, ma anche con una visione più chiara del loro futuro. Ogni passo di questo percorso è stato un'opportunità di crescita, e le riflessioni emerse durante la visita sono state un incoraggiamento per continuare a credere in se stesse e nei propri sogni.
In conclusione, Casa Maria Luigia non è stato solo un luogo di apprendimento, ma anche un simbolo di quanto la passione, la perseveranza e la dedizione possano aprire nuove strade. Più di qualsiasi altra cosa, però, è stata un’occasione di crescita e riflessione che ha permesso alle tirocinanti di connettere il loro presente con i sogni che vogliono realizzare, dando un significato più profondo al loro percorso formativo e professionale. Il loro cammino nel mondo della ristorazione, infatti, non è soltanto una carriera, ma il mezzo che hanno scelto per prendere in mano il proprio destino e farsi spazio nel mondo.